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Rossella Paone, scrittrice e giornalista, ci presenta il suo ultimo libro.

 

Rossella Paone
Rossella Paone

Ciao Rossella, benvenuta e grazie per la tua disponibilità. Ai nostri lettori che volessero conoscere qualcosa di più di te quale scrittrice, cosa racconteresti?

Intanto, voglio ringraziarvi per la cortese attenzione. Rossella scrittrice è Rossella nelle sue svariate “sfumature”, soprattutto per quel che concerne la fantasia e l’innata voglia di raccontare, di “fotografare”, una storia… persino un dettaglio!

Ci parli del tuo ultimo libro? Qual è il tema dominante e quale il messaggio che vuoi lanciare ai tuoi lettori?

Il mio ultimo libro si intitola “Innocenzo, gli occhi della fede”, edito da Kimerik. È un viaggio nel tempo, assolutamente remoto, poiché Innocenzo, giovane diacono, subì il martirio nel 258 d.C., ai tempi dell’imperatore Publio Licinio Valeriano il quale scatenò una delle più violente persecuzioni contro i Cristiani; insieme al papa dell’epoca, Sisto II, e ad altri diaconi, venne santificato successivamente dalla Chiesa cattolica. Una rielaborazione, il mio libro, che intende rimanere fedele al suo messaggio principale: la scelta della propria fede. Una scelta che continua, ancora oggi, a seminare guerre, divisioni, sangue, a mietere vittime innocenti, a creare orrore, preoccupazione costante, a limitare la libertà altrui, cercando di imporre ciò che ciascuno deve poter scegliere.

Come nasce questo libro? A cosa hai pensato quando hai cominciato a scriverlo?

Sant’Innocenzo è il santo patrono del mio paese, Gasperina, in provincia di Catanzaro, e di San Martino di Noceto, una frazione di Rapallo (GE). L’idea è stata del parroco di Gasperina, don Carmelo Fossella, che ha desiderato fortemente venisse approfondita la storia del santo martire, ed io, d’altro canto, ho ritenuto fosse un’idea interessante da sviluppare. Ho pensato, quando ho iniziato la stesura, agli occhi dei tanti bambini vittime innocenti delle prepotenze altrui che troppo spesso i media mettono in evidenza. Innocenzo era poco più di un ragazzino quando venne ucciso.

Come definiresti il tuo stile letterario? C’è qualche scrittore o scrittrice, italiano o straniero, al quale ti ispiri?

È uno stile semplice, poiché la semplicità mi è sempre arrivata e piaciuta, ma, allo stesso tempo, curato nei particolari, per la ragione che semplice e curato solo apparentemente potrebbero sembrare contraddirsi, in realtà si amalgamano molto bene. Non condivido, invece, l’idea di ispirarsi ad altri scrittori, seppur potrei citarne di grandi, ovviamente a livello inconscio può succedere ma ritengo che quando si ha tale “propensione” deve necessariamente essere la propria!

Come è nata la tua passione per lo scrivere, e qual è il tuo proposito, il tuo scopo nello scrivere i tuoi racconti, i tuoi romanzi?

È nata con me, quindi, non saprei contestualizzarla, nel senso che come mi è stato insegnato a scrivere, “tecnicamente” intendo, mi è venuto spontaneo proseguire nella mia personale direzione. La scrittura e la lettura sono viaggi incredibili in cui non servono gambe o ali, solo menti che hanno voglia di conoscere, dunque, quale scopo più bello?

Perché secondo te oggi è importante scrivere, raccontare con la scrittura?

Per me è un fatto naturale, ma credo sia importante farlo per la ragione che consente il confronto reciproco che è sempre un’occasione di crescita.

Cosa consiglieresti a chi volesse cimentarsi come scrittore, come narratore?

Credo sia una sorta di “vocazione” naturale da perseguire; l’importante non perdere mai di vista se stessi e sentirsi improvvisamente un’altra persona!

Quanto è importante per uno scrittore, secondo te, partecipare e vincere ai concorsi letterari? E quanto invece partecipare alle fiere del libro che in Italia negli ultimi anni abbondano?

Personalmente prediligo le presentazioni e il contatto diretto con il pubblico, tra domande e riflessioni, a volte molto sorprendenti. Ad esempio, nelle scuole, con i ragazzi. In ogni caso, tutto ciò che aiuta la sana divulgazione, per me, è importante.

Quali sono i tuoi prossimi progetti e i tuoi prossimi appuntamenti? A cosa stai lavorando? Dove potranno seguirti i tuoi lettori e i tuoi fan?

Un romanzo. Il mio secondo romanzo, nello specifico, e, complessivamente, la mia settima creatura! Un viaggio introspettivo raccontato da diverse angolazioni!

Un’ultima domanda Rossella: immaginiamo che ti trovi in un teatro, per esempio il Teatro Massimo di Palermo, per assistere a uno spettacolo che ha a che fare con il mondo della letteratura, dello scrivere. Il conduttore è in ritardo e gli organizzatori, che tu conosci bene, ti chiedono di intrattenere per dieci minuti la folta platea composta da adolescenti appassionati di libri e di lettura. Cosa diresti loro, nei pochi minuti che ti sono stati concessi, per intrattenerli sul mondo della scrittura, per catturare la loro attenzione in attesa che arrivi il vero conduttore e dia il via allo spettacolo?

Potrei raccontar loro una mia fiaba! La magia delle fiabe fa sempre breccia! E non mi riferisco solo ai piccini ma anche ai grandi; e, poi, il bello delle fiabe è che il lieto fine caratteristico, solo apparentemente è fatto di colpi di bacchetta magica, in realtà, va conquistato con tenacia e con quei valori che sono la vera “arma” vincente da tenere sempre in tasca!

 

Rossella Paone
Rossella Paone

 

Intervista di Andrea Giostra

Alcuni link

Rossella Paone
https://www.facebook.com/rossella.paone.9
https://www.kimerik.it/Autori.asp?Azione=Dettaglio&Id=9599
https://www.unilibro.it/libro/paone-rossella/innocenzo-gli-occhi-della-fede/9788893753265

 

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