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Luce
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Nero di seppia

Il “Calore” del gelato

Sempre più spesso si sente parlare della frenesia dei tempi che incalzano, del tempo che trasforma velocemente ogni cosa intorno a noi e che ci fa sentire addosso un senso di smarrimento.

Parlo di noi, nati tra le onde radio della TV in bianco e nero, sorpresi ora a navigare tra le tormentate onde di internet con in mano un cellulare che cambiamo prima di aver imparato ad usarlo.

Facevo proprio questi pensieri l’altro giorno, passeggiando per la città, quando per caso ho rivisto davanti a me la mia vecchia “baracchina” dei gelati, così chiamiamo a Bologna quelle piccole costruzioni appoggiate a ridosso di qualsiasi parco di periferia.

Non era poi così cambiata, rispetto a quando da piccola correvo verso di lei a conquistare il mio meritato premio per essere stata “brava” a scuola. La struttura era quasi immutata.

E il gelato? qualche coppetta colorata in più, ma ecco le solite cestine e le invitanti focacce da farcire. Anche il “cof”, scusate il ghiacciolo, all’amarena e al limone. Uguali.

Ho voluto allora provare il gelato, l’elenco dei gusti si era notevolmente allungato ma in fondo mi sembrava che il gelataio, come un bravo giocoliere, non avesse fatto altro che mescolare i soliti vecchi gusti che allora sembravano immortali, arricchendoli di qualche nome fantasioso.

Una certezza tra mille cambiamenti: il gelato!

Ma era veramente così? lasciandomi trascinare dall’onda di questi pensieri, ne ho voluto parlare con un amico, uno che di gelati se ne intende, eccome. Andrea Bandiera è uno dei più interessanti e apprezzati artigiani del gelato non solo di Bologna. La sua gelateria “Scirocco” conquista sempre i primi posti delle classifiche italiane del siti specializzati.

Andrea ha un’ insolita storia alle spalle,la sua giovinezza l’ha passata a realizzare programmi per computer, la sua precedente professione. Poi la sua passione, l’alchimia del cibo e la creazione di gastronomia innovativa, ha avuto il sopravvento e ne ha fatto la sua nuova professione.

Così 12 anni fa decise di aprire una gelateria nella periferia di Bologna, allora l’offerta di gelati artigianali e di qualità non era così forte.

La grande novità di Andrea è stata quella di convogliare l’esperienza acquisita nei sistemi informatici, nella preparazione del gelato realizzando un software specifico per la preparazione delle miscele base. Oltre ad un’applicazione per smarphone dedicata alla gestione e all’organizzazione della gelateria.

Un po’ alla volta , quasi per scherzo, si è cimentato con gli ingredienti più improbabili, e con la conoscenza di ogni loro caratteristica e lo studio di possibili “contaminazioni” ha creato gusti veramente inaspettati e sorprendentemente piacevoli.

Tra quelli salati ricordo il Parmigiano e Fichi secchi, Ricotta e Mortadella e Peperone Carota e Aceto Balsamico, idee nate da ingredienti tipici della nostra terra.

Un anno fa invece gli chiesi un contributo in occasione di una campagna raccolta fondi dell’AIL , di cui faccio parte come volontaria. E subito pensando all’acronimo AIL, Andrea ha creato un fantastico ghiacciolo con Arancia Ibiscus Lemongrass, un vero successo.

Oggi la sua attività si è arricchita di un aspetto molto stimolante, organizza corsi che gli hanno consentito di far conoscere in tutto il mondo il suo metodo di lavorazione.

Una cosa che apprezzo tantissimo quando vado a trovarlo con amici è l’assaggio multiplo….

L’altro giorno, uscendo dal locale stordita da una raffica di assaggi alcuni anche audaci, ho ripensato a quel senso di immutabilità del gelato che avevo provato davanti alla “vecchia baracchina”. Era proprio così ? era ancora vero che il “vecchio e caro gelato” era sempre come una volta?

Sono tornata dentro la gelateria e ho chiesto ad Andrea un altro assaggio del fantastico “ricotta ed agrumi” ovviamente siculi.

Che fantastica creazione, … il gelato uguale ad una volta? non era vero, per fortuna!

 

 

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