Maria Teresa De Donato, scrittrice e naturopata, ci presenta il suo ultimo libro “Oceano di sensi”
«Sono una persona eclettica. Ho molti interessi che abbracciano svariate discipline… che io vedo comunque collegate le une alle altre in un tutto armonico anche se a volte piuttosto ‘esoterico’ … Sono una ricercatrice spirituale in fondo…»
Ciao Maria Teresa, benvenuta e grazie per avere accettato il nostro invito. Come ti vuoi presentare ai nostri lettori?
Ciao Andrea e grazie a te per questa intervista. Ai lettori voglio presentarmi esattamente come sono nella vita reale, ossia una persona eclettica e che ha molti interessi. Sono “intellettualmente curiosa”. Mi è sempre piaciuto studiare, amo la conoscenza, la cultura, cerco continuamente di migliorarmi, di ‘ampliare i miei orizzonti’, di approfondire o esplorare nuove aree, nuovi argomenti. Resterò una studentessa a vita. Questa mia natura si rivela anche nelle mie pubblicazioni attraverso un approccio olistico e multidisciplinare. Olistico non solo inteso nel senso di mente, corpo e spirito quali componenti inscindibili, ma anche in quanto credo fermamente che tutto – essendo ogni cosa fondamentalmente energia – sia unito a tutto il resto, a tutto ciò che ci circonda. Multidisciplinare in quanto sono convinta che non ci sia alcuna disciplina, né alcun sistema medico per quanto concerne il discorso ‘salute’, che detenga la Verità assoluta o una risposta a tutte le nostre domande, quindi una soluzione a tutti i nostri problemi. Al contrario, ritengo che ogni disciplina, ogni scienza, così come ogni sistema medico, abbia in sé una parte della Verità e che tutte/i insieme possano contribuire a completare il quadro, qualunque esso sia e di qualunque settore si tratti.
Qual è la tua formazione professionale e artistica? Ci racconti il tuo percorso che ti ha portato a svolgere quello che fai oggi?
Come ho accennato sopra, ho sempre avuto molti interessi. Questo mi ha portata, in ambito professionale, a maturare esperienze nei settori più svariati e a ricoprire incarichi diversi. Molti anni lavorati al Ministero della Salute ed un successivo corso manageriale amministrativo in ambito medico hanno spianato la strada agli studi accademici, proprio qui negli USA, in Salute Olistica, che si sono conclusi dopo anni con un Dottorato di ricerca e l’inizio della mia attività come Naturopata. Per quanto riguarda la mia vena artistica, sin da bambina ho amato leggere e scrivere. Anche i miei erano amanti della cultura e casa nostra è sempre stata piena di libri di ogni genere e di enciclopedie. I miei primi articoli furono pubblicati sul giornale In cammino quando frequentavo ancora le elementari. Ho sempre sognato di intraprendere la carriera di scrittrice a tempo pieno, ma almeno in Italia questa possibilità non l’ho mai avuta, quindi ho optato, fino a quando vi sono rimasta, per altri lavori. Sono stati proprio gli USA ad offrirmi l’opportunità di riprendere e completare anche gli studi giornalistici, di collaborare con vari giornali e riviste e di pubblicare molti libri su tematiche diverse ad iniziare proprio dalla dissertazione di dottorato.
Nel 2019 hai pubblicato il tuo primo romanzo, “Oceano di sensi” editato con indipendenti. Ci racconti come nasce questo libro, dove è ambientato e di cosa narra?
“Oceano di sensi” nasce non solo dalla mia grande passione per la scrittura, ma anche dall’incontro con alcune persone di origine italiana – generalmente siciliana – che sono vissute molti anni nella Libia pre-Gheddafi e che, in alcuni casi, ci sono persino nate. I racconti delle loro esperienze vissute in quel Paese mi hanno affascinata a tal punto che ho deciso di fare delle ricerche per approfondire sia una cultura di cui sappiamo molto poco, sia quella che è stata l’esperienza coloniale italiana in Africa durante e dopo il fascismo. La storia, esaminata con un atteggiamento di totale neutralità da parte mia, fa da sfondo a questo romanzo. Ho voluto immedesimarmi sia negli italiani che erano emigrati in Libia prevalentemente perché alla ricerca di un lavoro la cui precarietà nel nostro Paese e soprattutto nel Meridione sembra da sempre essere ‘nota dolente’, sia nei nativi libici che hanno sofferto a causa della colonizzazione con tutte le conseguenze del caso che hanno poi portato al colpo di stato del Colonnello Gheddafi. Il romanzo è ambientato in parte in Libia ed in parte in Italia. La protagonista è, per l’appunto, una giovane donna, Claudia, che nasce in Libia da genitori siciliani, la quale avrà una vita piena di colpi di scena. Fondamentalmente è un romanzo a sfondo storico, ma anche e soprattutto un romanzo d’Amore, quello vero, con la A maiuscola, che può arrivare all’improvviso, a qualsiasi età e travolgerti come un’onda gigantesca: di qui il titolo “Oceano di sensi”. Parlando d’amore, proprio in virtù della mia veduta dell’Uomo, della Vita e del Tutto, mi è sembrato naturale esaminare anche la sfera dei sentimenti, della sessualità e sensualità. Il risultato finale è stato che – benché all’inizio non lo avessi pianificato – il romanzo è diventato profondamente erotico e sicuramente adatto ad un pubblico adulto. Sta piacendo molto e ne sono veramente felice.
Cosa dovranno aspettarsi i lettori e quale il messaggio che vuoi lanciare loro con questo romanzo?
I lettori – stando al mio proposito iniziale e ai riscontri estremamente favorevoli che sto avendo – saranno trasportati in un mondo bello, bello in quanto a ricchezza e profondità di sentimenti e pensieri, benché non privo di sfide. Una narrativa semplice e diretta, ma ricca di cenni culturali e descrizioni paesaggistiche, ma anche di domande altamente introspettive, affascineranno il lettore, trasportandolo in luoghi che forse non conosce e di cui sa poco oltre a farlo riflettere sul significato profondo della Vita e dell’Amore.
Ci parli delle tue precedenti opere e pubblicazioni? Quali sono, qual è stata l’ispirazione che li ha generati, quale messaggio che vuoi lanciare a chi li leggerà?
Il mio primo libro è stato The Dynamics Of Disease and Healing: The Role That Perception and Beliefs Play In Our Health and Wellness (Cartaceo) (De Donato, 2015) (Dinamiche della Malattia e della Guarigione: Il Ruolo che Percezione e Credenze rivestono nella nostra Salute e nel nostro Benessere), che è la versione integrale della mia tesi di dottorato di ricerca, da cui successivamente ho tratto Disease and Healing Dynamics (eBook/Kindle) (De Donato, 2016) (Dinamiche della Malattia e della Guarigione), che è la versione ridotta ed in cui mancano solo le tre sessioni relative alle interviste con i 7 partecipanti. Anche in questa versione ridotta, comunque, sono stati inseriti i risultati ottenuti dallo studio e le mie personali osservazioni, analisi e conseguenti deduzioni sui casi clinici. CONQUISTARE L’INVISIBILE: Approccio Olistico al PTSD (Disordine da Stress Post-traumatico) (De Donato, 2015, 2016, 2019) è una pubblicazione che, partendo da un’analisi generale della salute e dei traumi, si focalizza sul Disordine da Stress Post-traumatico, una grave condizione mentale che sconvolge ogni anno migliaia di vite. Cosa si può fare per aiutare le sue vittime a conviverci meglio, a gestirlo o persino a superarlo? Queste le principali domande che mi sono posta. In questo lavoro vengono esaminate varie metodologie olistiche che possono essere utilizzate come terapie a sé stanti o integrative ai trattamenti medici convenzionali sia farmacologici sia psicoterapeutici (ad esempio nutrizione, erbalismo, omeopatia, oli essenziali, Fiori di Bach e Rescue Remedy, arteterapia, danza, giardinaggio, tecniche di rilassamento, ipnosi, etc.). Il materiale in esso incluso ha lo scopo di informare i lettori circa le molte terapie ed attività che possono sostenere le vittime del PTSD nel loro percorso verso la guarigione o quantomeno nel gestire questa condizione al meglio delle loro abilità, motivandoli affinché partecipino in maniera attiva al recupero della propria salute. Laddove farmaci e terapia psicoanalitica fossero necessari le informazioni provvedute in questo libro, e quindi le metodologie olistiche e le attività in esso menzionate, potranno essere utilizzate ad integrazione dei trattamenti convenzionali. DARE TO RISE – Reshaping Humanity by Reshaping Yourself (OSA ELEVARTI – Rimodellare l’Umanità Rimodellando Te Stesso) (De Donato & Gorce-Bourge, 2016) è un libro a carattere motivazionale e che ispira lo sviluppo personale. Analizzando alcuni fondamentali cambiamenti che stanno avendo luogo nel mondo e che appaiono a molti di noi come un incubo da cui sembra non riusciamo a svegliarci nonché alcuni grandi passi che la Scienza ha fatto in questi ultimi decenni, nella Fisica Quantistica, nella Genetica e nella Neuroscienza, stiamo capendo che il Mondo non è così come pensavamo fosse. Sviluppare Consapevolezza e Presenza nella vita può cambiare completamente la nostra percezione, dimostrare come possiamo assumerci appieno le nostre responsabilità e contribuire nell’insieme alla creazione di un mondo migliore. Attraverso una profonda esplorazione dell’Amore, delle relazioni, del sesso, della salute e del lavoro, il lettore è invitato ad intraprendere un incredibile viaggio interiore che – confidiamo – lo porterà a cambiare sé stesso in meglio contribuendo, così facendo, alla creazione di una migliore Umanità. Hunting for The TREE of LIFE: A Spiritual Journey in the Garden Traditions (A caccia dell’Albero della Vita) (De Donato & Sinkko, 2016), di cui sto realizzando l’edizione in lingua italiana che uscirà a breve, è un libro di carattere spirituale-religioso ed è dedicato a tutti coloro che riconoscono la propria esistenza, e tutto ciò che di visibile o invisibile esiste, come la conseguenza dell’operato di un’Intelligenza Superiore da cui ogni cosa ha avuto origine, dipende e a cui è collegata. Qualunque sia il concetto di Dio da parte del lettore – ossia che Dio venga concepito come l’Iddio Onnipotente, il Creatore di ogni cosa, Yahweh, Geova, Allah, il Grande Spirito, la Fonte, la Consapevolezza Suprema, la Mente dell’Universo, il Campo o comunque desideri chiamarlo in armonia con il proprio intendimento, la propria conoscenza ed abilità a connettersi a Lui/Lei in maniera profonda a livello personale concependolo/a come un Padre amorevole o piuttosto come Energia Dinamica in movimento, ma entrambi aventi personalità, volontà ed uno scopo, l’invito rivolto da parte nostra al lettore è quello di unirsi a noi in questo entusiasmante viaggio spirituale. Nel farlo noi autrici speriamo che il lettore possa concentrarsi su, ed apprezzare il Messaggio Universale rivolto a tutta l’Umanità così come sugli aspetti simili e che accomunano tutte le religioni e che possono aiutarci a costruire una base d’intesa al fine di negoziare e, possibilmente, superare le nostre differenze, i nostri contrasti ed i motivi che ci separano. MENOPAUSA – I migliori anni della mia vita: Come prepararsi per godere appieno degli anni della perimenopausa, menopausa e post-menopausa (De Donato, 2018) è un libro che si propone di rivoluzionare la veduta che la maggioranza degli uomini e delle donne ha della perimenopausa, menopausa e post-menopausa, ossia come l’inizio della ‘decadenza’. Questo mio lavoro, dal titolo decisamente provocatorio, mira proprio a questo: a sfatare certe false convinzioni; a guidare, ispirare e a motivare tutte le donne a cambiare prospettiva e ad approcciare questo tempo della loro vita come una straordinaria esperienza di cui godere appieno grazie ad un’alimentazione e ad uno stile di vita ottimali e ad un’esistenza molto più sana, felice, soddisfacente, gratificante, a livello fisico, mentale, emotivo e sessuale. Il libro si rivolge non solo alle donne, ma anche ai loro mariti e/o compagni/partner per aiutare anche loro a capire in cosa consistono questi ‘grandi cambiamenti’, come si manifestano ed in che modo anche loro possono aiutare e supportare la donna. Dopo Oceano di Sensi, che ho già menzionato, ho pubblicato ANELLI MANCANTI un romanzo autobiografico-storico-genealogico che appassionerà il lettore trasportandolo nella storia d’Italia e non solo. Per citare un breve parte della sua Prefazione “…Il libro è scorrevole, leggibile con piacere. Permeato di cultura e capacità di ricerca, si manifesta con una sintesi precisa e fluida che piace al lettore. … In un contesto di notizie, belle ed interessanti, la trama si snoda partendo da diverse province italiane per arrivare a Roma, che diventa centro della loro esistenza e viene descritta con amore nei suoi aspetti durante tutto il secolo scorso.” (Dalla Prefazione del Dr. Edmondo Marra). Questo mio libro, proprio per la sua natura ed i suoi intenti, che comunque erano lungi dal desiderio da parte mia di risalire ad una mera lista di nomi e vincoli di parentela, ma che ha piuttosto mirato ad una vera e propria ricostruzione storica, ha richiesto lunghe e profonde ricerche. Il tempo che ho impiegato per le ricerche è stato di gran lunga superiore a quello impiegato per scrivere. Si è trattato di un lavoro che mi ha affascinata come sta affascinando i lettori. È stato come un aprire una serie infinita di scatole cinesi mentre io, aggirandomi in una sorta di labirinto di informazioni, continuavo ad andare a caccia di un ‘tesoro nascosto’. L’ultimo libro che ho pubblicato è L’AUTISMO visto da una PROSPETTIVA DIVERSA – La storia di successo di Cesare (De Donato & Tommasini, 2019), in cui io ed il mio collega-autore abbiamo affrontato l’aspetto ‘Autismo’ da una prospettiva olistica e multiculturale che mira a rivoluzionare non solo la veduta sull’autismo che la maggioranza delle persone ancora ha, purtroppo, ma anche e soprattutto il modo di approcciare le persone che ne sono direttamente coinvolte, nonché l’eventuale sostegno da dare ai familiari che troppo spesso sono lasciati soli senza la possibilità di avere una vita sociale. Piuttosto che focalizzarci su quella che viene definita una ‘patologia’, quali autori abbiamo voluto evidenziare l’unicità di questi ragazzi ed il grande potenziale che è in loro e che anche loro hanno il diritto di esprimere, nei loro modi e tempi, per vivere una vita al meglio delle loro possibilità ed abilità. Questi ragazzi non chiedono altro che di avere l’opportunità di manifestare il proprio modo di essere e di venire accettati per come sono da una società di cui io e Tommasini abbiamo voluto mettere in discussione il concetto di ‘normalità’ così tanto usato ed abusato, che loro generalmente percepiscono come pericolosa, se non addirittura come nemica, e con cui hanno difficoltà a relazionarsi. Anche questa pubblicazione sta piacendo molto e ci sta dando tante soddisfazioni.
Come nasce la tua passione per la scrittura? Ci racconti come hai iniziato e quando hai capito che amavi scrivere?
Come ho già anticipato, la mia passione nasce da bambina proprio grazie al fatto che, venendo da una famiglia che ha sempre attribuito grande importanza alla cultura, sono sempre stata circondata da libri. Ho iniziato a leggere all’asilo ed alle elementari ero già immersa nella lettura dei grandi della letteratura non solo italiana ed europea, ma mondiale. La lettura mi ha sempre ispirata andando di fatto sempre a braccetto, nel mio caso, con la scrittura. Fino a quando non ho pubblicato il mio primo libro, ho scritto tanto ugualmente, ma si trattava di diari personali e di corrispondenza con amici…. fino a quando non sono stata pronta per il salto dal privato al grande pubblico.
Una domanda difficile: perché i nostri lettori dovrebbero comprare “Oceano di sensi” e gli altri tuoi libri? Prova a incuriosirli perché vadano in libreria a comprarne alcuni.
Come ho spiegato sono una persona eclettica. Ho molti interessi che abbracciano svariate discipline…che io vedo comunque collegate le une alle altre in un tutto armonico anche se a volte piuttosto ‘esoterico’…da scoprire insomma…cercando di vedere ‘oltre’ l’apparenza… Sono una ricercatrice spirituale in fondo… Le tematiche che tratto sono molteplici e possono interessare un vasto pubblico i cui lettori possono avere interessi diversi: da tematiche legate alle terapie/metodologie/medicine naturali passo ad aspetti psicologici, sociologici, religiosi, spirituali, mistici… Indago, mi pongo domande cercando di coinvolgere quanto più possibile il lettore, ispirandolo e motivandolo a seguirmi nei miei “viaggi” letterari… offrendo sempre una doppia chiave di lettura…al tutto…di qualsiasi cosa si tratti… Ho uno stile semplice e diretto: le mie narrazioni piacciono molto, a quanto mi dicono i lettori che mi scrivono, e li fanno anche sognare…, li aiutano, aprono nuovi orizzonti…, prospettive diverse… Questa è una sintesi, un “summary”, dei messaggi che ricevo da coloro che mi leggono e che amano le mie pubblicazioni. Accetto il fatto che non posso piacere a tutti. Purtroppo, o per fortuna, pur amando il Vate…, sono tutt’altro che dannunziana!
Nel gigantesco frontale del Teatro Massimo di Palermo c’è una grande scritta, voluta dall’allora potente Ministro di Grazia e Giustizia Camillo Finocchiaro Aprile del Regno di Vittorio Emanuele II di Savoia, che recita così: «L’arte rinnova i popoli e ne rivela la vita. Vano delle scene il diletto ove non miri a preparar l’avvenire». Tu cosa ne pensi di questa frase? Davvero l’arte e la bellezza servono a qualcosa in questa nostra società contemporanea tecnologica e social? E se sì, a cosa serve oggi l’arte secondo te?
Assolutamente sì! “Fatti non foste a viver come bruti…ma per seguir virtute e canoscenza…” recitava il Sommo poeta ed aveva ragione. Solo l’arte e la bellezza in tutte le loro manifestazioni e dimensioni possono salvare il Mondo. In effetti l’Arte e la Bellezza nella loro essenza più pura dovrebbero essere sinonimo di sensibilità, profondità di animo, di spirito, riflettere anche empatia, solidarietà e quindi amore incondizionato, a mio modesto avviso. Dovrebbero andare di pari passo ed essere una metafora di una spiritualità elevata, quindi anche di un modo di porsi e relazionarsi con gli altri, con il Mondo, con il Tutto. Tutto questo non è di per sé in contrapposizione alla “nostra società contemporanea tecnologica e social”. Il problema, anche in questo ambito, non è mai causato da cose, strutture, processi, o strumenti utilizzati, ma dall’uso che se ne fa e dai motivi che spingono all’azione. Il male – quindi, l’errata applicazione, l’uso improprio della tecnologia – risiede sempre nell’individuo. Triste a dirsi, in questi ultimi decenni abbiamo assistito ad un impoverimento culturale e ad un degrado ad ogni livello dell’uomo che si è rispecchiato in ogni cosa, in ogni azione intrapresa, dando risultati spesso catastrofici e peggiorando situazioni che, in alcuni casi, erano già precarie o comunque compromesse. A mio avviso – stando ai risultati che vedo – mi sembra ci sia stata anche, forse volutamente provocata, persino una diminuzione del quoziente intellettivo… altrimenti è molto difficile spiegarsi certi ragionamenti e certe logiche che caratterizzano il pensiero corrente di molti… L’arte e la bellezza trascendono da tutto ciò (o almeno dovrebbero trascendere) e proprio perché trascendono da tutto questo e mirano o comunque sono (o dovrebbero almeno esserlo) la manifestazione dell’elevazione dello spirito costituiscono gli unici strumenti che abbiamo, oltre all’amore, per cambiare tutto e partecipare alla creazione di un Mondo migliore. Sono molto felice di assistere ad un pullulare di iniziative, di associazioni e di organizzazioni che operano nell’ambito dell’Arte in tutte le sue forme, cui partecipano persone di ogni età, ceto sociale, etnia, e con background personali e professionali dei più svariati e che sono estremamente attive su tutto il territorio nazionale. Questo aiuta il recupero dei valori, ma anche del senso della Vita, che non può assolutamente essere basato sull’amore per il denaro e per il potere, il cui risultato catastrofico è sotto gli occhi di noi tutti.
Quando parliamo di bellezza, siamo così sicuri che quello che noi intendiamo per bellezza sia lo stesso, per esempio, per i Millennial, per gli adolescenti nati nel Ventunesimo secolo? E se questi canoni non sono uguali tra loro, quando parliamo di bellezza che salverà il mondo, a quale bellezza ci riferiamo?
La risposta a questa domanda non è semplice, ma piuttosto articolata. Prima di tutto dobbiamo accettare il fatto che sarà ben difficile per noi tutti concordare sul concetto di “bellezza”, di “bello” perché, se esaminato attentamente, ognuno di noi ha una veduta del tutto personale su ciò che è bello e ciò che non lo è. Questa veduta dipende da innumerevoli fattori tra cui interessi e gusti personali e una percezione propria di ciò che viene osservato e ritenuto bello o meno. “Bello” diventa quindi un attributo estremamente soggettivo… A volte anche ciò che è ritenuto dalla maggioranza “bello” a qualcuno potrebbe non piacere… E qui mi fermo prima di finire in discorsi filosofici e persino metafisici… Il concetto di bellezza può, quindi, non solo essere soggettivo, ma anche generazionale… e certamente, come è implicito nella tua domanda, i gusti – o meglio, le tendenze – possono cambiare a seconda delle generazioni. Questo però non significa, a mio avviso, che i Millennial, tanto per rifarmi all’esempio da te citato, non possano ammirare dipinti, opere teatrali e/o letterarie di Grandi artisti del passato… Ci sono cose, quali ad esempio l’amore ed il senso della spiritualità – che può trasmettere anche un’opera d’arte – che trascendono da tutto, sono universali, ricercati, amati e perseguiti da sempre nel corso della storia…
Esiste oggi secondo te una disciplina che educa alla bellezza? La cosiddetta estetica della cultura dell’antica Grecia e della filosofia speculativa di fine Ottocento inizi Novecento?
Vivo da 25 anni negli USA. So che nel frattempo ci sono state varie riforme, qualcuna anche scolastica, molte con effetti deleteri, a mio avviso… Il solo fatto di ‘proporre’, ad esempio, l’abolizione di una materia come la geografia è da folli, a mio avviso. Pensare di abolire il latino perché “lingua morta”, diventa addirittura un insulto e, per noi italiani che siamo, siamo stati e saremo sempre, quali discendenti dei Romani, un popolo circondato dall’Arte – cosa che ci invidia il mondo intero (non smetterò mai di ripeterlo) – è addirittura un suicidio. Ciò premesso e per rispondere alla tua domanda, tutto ciò che ho appena menzionato mi fa intuire il livello di degrado intellettuale, culturale e probabilmente anche mentale che c’è stato e che dobbiamo assolutamente recuperare. Mi sembra che in una situazione di questo tipo sia difficile individuare un canale o una disciplina specifica che possa di per sé educare alla bellezza. Credo piuttosto che, almeno al momento, il tutto dipenda prevalentemente dalle iniziative che i singoli individui, le associazioni e le organizzazioni ed anche la stampa alternativa prendono sul territorio e dal livello di partecipazione e di interesse che viene manifestato localmente dalla popolazione. Mi auguro che le istituzioni possano intervenire in maniera più incisiva nel recupero di tutto ciò che è andato perso – Arte e Bellezza incluse. Non si tratta solo di informare, ma piuttosto di ‘rieducare’, a mio modesto avviso, alla bellezza e alla cultura.
Charles Bukowski, grandissimo poeta e scrittore del Novecento, artista tanto geniale quanto dissacratore, a proposito dei corsi di scrittura diceva … «Per quanto riguarda i corsi di scrittura io li chiamo Club per cuori solitari. Perlopiù sono gruppetti di scrittori scadenti che si riuniscono e … emerge sempre un leader, che si autopropone, in genere, e leggono la loro roba tra loro e di solito si autoincensano l’un l’altro, e la cosa è più distruttiva che altro, perché la loro roba gli rimbalza addosso quando la spediscono da qualche parte e dicono: “Oh, mio dio, quando l’ho letto l’altra sera al gruppo hanno detto tutti che era un lavoro geniale”» (Intervista a William J. Robson and Josette Bryson, Looking for the Giants: An Interview with charles Bukowski, “Southern California Literary Scene”, Los Angeles, vol. 1, n. 1, December 1970, pp. 30-46). Cosa pensi dei corsi di scrittura assai alla moda in questi anni? Pensi che servano davvero per imparare a scrivere e per far diventare scrittori di successo chi li frequenta?
A mio avviso Bukowski ha ragione al 50%. Quello che dice lo condivido perché spesso dimostra d’essere vero… Esiste però anche un’altra faccia della medaglia altrettanto vera e valida. Ci sono corsi di scrittura ottimi e che possono realmente essere utili. Il problema, però, a mio avviso è un altro: tutto può servire, anche un corso di scrittura fatto da gente seria, preparata e competente. L’importante è rendersi conto del proprio stato, del proprio livello di preparazione, accettare la realtà per quella che è. Se si hanno già limiti con la grammatica, la sintassi, la punteggiatura, l’ortografia e quant’altro… la nostra passione per la scrittura non sarà sufficiente e sarà meglio dedicarsi ad altro, magari ad un’altra forma di arte. Un corso di scrittura non può creare il talento in nessuno. Il talento o lo si ha o non lo si ha. Semmai lo si può raffinare, ma non improvvisare. Inoltre è altrettanto importante non confondere il nostro desiderio o anche bisogno di scrivere con il talento. Dobbiamo essere sinceri ed onesti con noi stessi e capire quali sono i nostri limiti e quali le nostre potenzialità.
«Non mi preoccupo di cosa sia o meno una poesia, di cosa sia un romanzo. Li scrivo e basta… i casi sono due: o funzionano o non funzionano. Non sono preoccupato con: “Questa è una poesia, questo è un romanzo, questa è una scarpa, questo è un guanto”. Lo butto giù e questo è quanto. Io la penso così.» (Ben Pleasants, The Free Press Symposium: Conversations with Charles Bukowski, “Los Angeles Free Press”, October 31-November 6, 1975, pp. 14-16.) Secondo te perché un romanzo, un libro, una raccolta di poesie abbia successo è più importante la storia (quello che si narra) o come è scritta (il linguaggio utilizzato più o meno originale e accattivante per chi legge), volendo rimanere nel concetto di Bukowski?
In questo caso mi sento molto vicina a Bukowski perché quando scrivo sono una fiume in piena, quindi estremamente concentrata sul contenuto. Personalmente, pur essendomi cimentata nella poesia ed avendo avuto anche dei riconoscimenti – una Honorable Mention e un President’s Award of Literary Excellence – sento di essere più portata per saggistica e narrativa che non per altro, quindi non mi pongo nemmeno io troppe domande sulla forma che il mio lavoro assumerà. Per rispondere alla tua domanda… Credo siano importanti entrambe e che per avere successo debbano comunicare delle forti sensazioni ed emozioni al pubblico. Se l’autore non riesce a raggiungere questo risultato… dubito che possa ottenere successo.
Quali sono secondo te le caratteristiche, le qualità, il talento, che deve possedere chi scrive per essere definito un vero scrittore? E perché proprio quelle qualità?
Alcuni aspetti li abbiamo già menzionati, ad iniziare dal talento che, come ho già spiegato, ritengo che o lo si ha o non lo si ha e che non lo si può né creare né improvvisare, ma eventualmente solo ‘raffinare’. Il talento è, generalmente, affiancato anche da una grande passione, il che incrementa la possibilità di successo in maniera esponenziale. I veri scrittori sono generalmente anche persone molo autodisciplinate, che manifestano anche un grande spirito di sacrificio ed una grande determinazione: si prefiggono una meta e lavorano senza sosta fino a quando non l’hanno perseguita. Non tutti sono dotati di queste caratteristiche né tutti hanno intenzione o sono motivati a svilupparle, ragion per cui già da qui inizia una vera e propria suddivisione tra coloro che scrivono per hobby… e coloro che invece ne hanno fatto o vogliono farne lo scopo della loro vita…
Chi sono i tuoi modelli, i tuoi autori preferiti, gli scrittori che hai amato leggere e che leggi ancora oggi?
Sono troppi per poterli nominare tutti. I classici della letteratura soprattutto di quella a cavallo tra ‘800 e ‘900 sicuramente. Sono amante di Luigi Pirandello, di Pier Paolo Pasolini, di Bertolt Brecht, ma anche di Oriana Fallaci e Tiziano Terzani che sento molto vicini, di Erich Fromm, di Milan Kundera, Oscar Wilde…
Gli autori e i libri che secondo te andrebbero letti assolutamente quali sono? Consiglia ai nostri lettori almeno tre libri e tre autori da leggere nei prossimi mesi dicendoci il motivo della tua scelta.
Le Mille e una notte (opera di autori vari e sconosciuti): è una raccolta di novelle orientali scritte da autori diversi a partire dal X secolo e caratterizzata da uno stile narrativo rappresentato da quello che viene definito il ‘metateatro’ o ‘teatro nel teatro’, una tecnica utilizzata successivamente anche da Shakespeare e Pirandello. Sia i racconti sia le ambientazioni sono particolarmente suggestivi ed offrono, a mio avviso, un modo per assaporare un mondo ed una cultura da noi così diversi, di cui sappiamo purtroppo ancora molto poco e che, comunque, per ragioni varie affascinano. La metamorfosi (di Franz Kafka): un’opera allegorica che ben rappresenta come nella nostra società – anche attuale – la ‘diversità’ venga non solo non compresa ma, peggio ancora, stigmatizzata ed emarginata. Un libro estremamente attuale e che spinge alla riflessione e ad una presa di coscienza. Fuga dalla libertà (di Erich Fromm): un’opera assolutamente da leggere e su cui riflettere. Non esiste nulla che spaventi l’uomo più della libertà… perché la libertà – quella vera – implica assumersi delle responsabilità, uscire dal proprio guscio ed affacciarsi al mondo, alla possibilità di avere successo, ma anche di fallire, di fare un salto nel buio/nel vuoto. Di fronte a tutto ciò, all’incognito, alla possibilità di fallire la storia mostra che la stragrande maggioranza degli uomini preferisce obbedire ad un capo che dica loro cosa fare e cosa non fare… perché, così facendo, li farà sentire al sicuro e protetti.
Quali sono i tuoi prossimi progetti e i tuoi prossimi appuntamenti che vuoi condividere con i nostri lettori?
Al momento sto ultimando la versione italiana del mio libro Hunting for the TREE of LIFE che, come ho già spiegato, spero di pubblicare quanto prima. Al tempo stesso sto lavorando ad altre pubblicazioni che dovrebbero essere disponibili entro primavera 2020.
Dove potremo seguirti e come vuoi concludere questa chiacchierata?
Coloro che desiderassero seguirmi potranno farlo tramite i social, il mio sito, il mio blog e sulla mia pagina di Autore Amazon. Basta comunque che mi cerchino su Google (Maria Teresa De Donato) per avere tutte le informazioni al riguardo. Sarò ben lieta di entrare in contatto con tutti gli amici che mi seguiranno e/o scriveranno. Grazie a te, Andrea, per questa opportunità. È stato un vero piacere.
INTERVISTA di Andrea Giostra
Alcuni Link
Maria Teresa De Donato
http://www.dedoholistic.com
http://holistic-coaching-dedonato.blogspot.com/
https://www.amazon.com/Maria-Teresa-De-Donato-PhD/e/B019G68L8Q
https://www.facebook.com/teresa.dedonato
https://www.instagram.com/explore/tags/mariateresadedonato/
Oceano di sensi
https://medium.com/@dedoholistic/oceano-dei-sensi-romanzo-fiction-di-maria-teresa-de-donato-f5f54b9d335a
Andrea Giostra
https://www.facebook.com/andreagiostrafilm/
https://andreagiostrafilm.blogspot.it