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Enrico Malizia, “Hieronymus Bosch. Insigne pittore nel crepuscolo del medio evo. Stregoneria, magia, alchimia, simbolismo”, Youcanprint Ed., Roma, 2015.

Recensione di Andrea Giostra.

Il valore del prezioso lavoro sul fiammingo Hieronymus Bosch (1450-1516) di Enrico Malizia, non è certamente qualificato dal solo riconoscimento della più alta carica dello stato italiano con l’importante patrocinio della Presidenza della Repubblica Italiana, così come di altri importanti patrocini e riconoscimenti istituzionali ricevuti dal saggio del quale stiamo scrivendo. Questi rappresentano soltanto un dovuto sugello ad un’analisi puntigliosa, competente, profonda, colta, intelligente, perspicace di uno dei più grandi scienziati e intellettuali viventi del nostro Paese.

Sono sempre stato appassionato di Bosch e delle sue inquietanti, impressionanti, innovative e prefreudiane opere pittoriche. Bosch, come tutti i suoi ammiratori sapranno, è stato uno straordinario genio pittorico, innovatore, precursore e rivoluzionario, se solo immaginiamo (non potendo fare altro!) il periodo storico nel quale visse e produsse una quantità di lavori illuminanti e folgoranti: Il tardo medioevo europeo!

Il saggio di Enrico Malizia è un’interessante biografia romanzata del grande pittore olandese, ma insieme è un saggio acuto e rivelatore della rivoluzione intellettuale, prima che pittorica, che Hieronymus concepì con le sue Opere, che influenzarono fortemente grandissimi scienziati e artisti di tutto il modo di allora e dei secoli successivi: Basti citare solo alcuni grandissimi quali Erasmo da Rotterdam, Martin Luther, Sebastian Brandt, Sigmund Freud, Salvator Dalì.

Di fatto la pittura di Bosch rappresentò un fortissimo attacco alla cultura medioevale dominante del suo tempo, di matrice fortemente e ottusamente religiosa ed evocativa, sottomessa ad un presunto potere spirituale più che razionale e scientifico, nell’accezione delle scienze esatte che subentrarono di lì a qualche secolo dopo con l’illuminismo europeo nel quale fu il coraggio nel far uso della propria intelligenza lo strumento prioritario per migliorare il mondo e la vita dell’uomo su questo pianeta.

Il saggio di Malizia, con perizia descrittiva e di ricerca storica e biografica molto attenta, mette in luce una serie di meta-messaggi che l’opera di Bosch nascondono sotto la superficie della pittura ipnotizzante delle sue opere. Gli aspetti su cui si sofferma Malizia sono quelli relativi alla stregoneria, alla magia, all’alchimia e al simbolismo del XVI secolo europeo che lo forgiarono culturalmente ed intellettualmente conducendolo a creare e realizzare le opere delle quali stiamo scrivendo. Sono certamene degli ingredienti di lettura dell’opera di Hieronymus interessanti e rivelatori della pulsione artistica del grande maestro nord-europeo, amato follemente per la sua arte dal colto e intellettualmente curioso re Filippo II di Spagna che acquistò tantissime delle opere di Bosch. È questo il motivo per il quale oggi il Museo Nacional del Prado è la pinacoteca che possiede il maggior numero di opere del genio fiammingo. E questo appare un motivo di curiosità in più per leggere il saggio di Malizia che brillantemente apre una finestra che illumina di nuova luce rivelatrice l’opera visiva di uno dei più grandi pittori e dei più grandi uomini di tutti i tempi.

ANDREA GIOSTRA.

https://www.facebook.com/andrea.giostra.37

https://www.facebook.com/andrea.giostra.31

Chi fosse interessato ad approfondire la conoscenza dell’autore, Enrico Malizia:

http://www.enricomalizia.it/ ;

http://6284087.enricomalizia.it/ ;

https://www.facebook.com/enrico.malizia.9 .

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