ScrivOnline

Sans-serif

Aa

Serif

Aa

Font size

+ -

Line height

+ -
Luce
Buio
Nero di seppia

“Nerve” (2016), di Henry Joost e Ariel Schulman.

 
 

“Nerve” (2016), di Henry Joost e Ariel Schulman.

Interessante, attuale, intelligente, introspettivo, difficile, disvelatore, analitico, insomma, è tutto questo il film diretto da Henry Joost e Ariel Schulman e scritto dalla brillante Jessica Sharzer che lo ha tratto dall’omonimo “young-adult techno-thriller” scritto da Jeanne Ryan e pubblicato negli U.S.A. nel 2012. Il film, uscito nelle sale italiane il 15 giugno 2017, è anche un interessante documentario che racconta, dalla prospettiva adulta dei narratori, la realtà adolescenziale dei giorni nostri, del mondo contemporaneo, del mondo di internet, dei social, degli smartphone, degli iPad, degli iPhone, dei touch screen, degli high tech, degli hacker, del mondo nel quale il libero arbitrio è quello dei follower, dei watcher passivi, dei player attivi, dei like, delle condivisioni, delle performance virali, delle peculiarità della second life che, oggi possiamo affermarlo senza possibilità di essere smentiti, ha preso prepotentemente il posto della real life. È evidente che bisogna rassegnarsi e cavalcare l’onda dell’evoluzione dell’essere umano del ventunesimo secolo per non essere travolti ridicolamente. Evoluzione dove la tecnologia e la comunicazione internautica e social è straordinariamente dominante rispetto a quella scritta su carta stampata e a quella verbale del secolo scorso, divenuto “linguaggio morto” come lo furono il latino e il greco nel ‘900. Se non si vuole rimanere emarginati, esclusi, nostalgici, ultimi di un passato oramai sepolto, allora occorre che si acquisiscano in fretta le competenze e le abilità per essere uomini e donne al passo coi tempi e vivere la dimensione social che ci impone il mondo di oggi per non cadere rovinosamente nel fosso degli analfabeti del secolo che stiamo vivendo. Come avviene nel film, come avviene alla bravissima Vee (Emma Roberts) protagonista della narrazione, come avviene per tutti gli adolescenti di oggi e del nostro racconto, come avviene per le donne e gli uomini che sono stati risucchiati, dopo una debole resistenza, all’interno di un mondo nuovo e attuale qual è quello virtual e social che fa dire a mia nonna prossima ai novant’anni. «Talè sti fotografie chi su belli. U’ viri com’era giovani e bedda? Mettili su WhatsApp, accussì li talianu tutti i to’ cucini e i to’ zii» … inesorabile evoluzione dell’Homo Technologicus.
“Nerve” di Henry Joost e Ariel Schulman è un riadattamento del best seller dal quale è tratta la sceneggiatura, e narra di due giovani adulti, Vee (Emma Roberts) e Ian (Dave Franco), che decidono di sperimentare la dimensione di un virtual-game quale Nerve che li trascinerà in avventure, in situazioni, in vicende che sono di tutti i giovani e gli adolescenti di oggi. Non è importante la storia in sé, quando le dinamiche e le relazioni che spaziano e si muovono tra dimensioni reali e virtuali, vere e finzionali, percettive ed emozionali, immaginate e immedesimate … insomma, com’è oggi vivere nel XXI secolo.
 
Recensione di Andrea Giostra.
Alcuni Link
 
ANDREA GIOSTRA.

Lascia un commento

Traduci »